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Urania - L'autore in appendice
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MASSIMO PIETROSELLI - Stefano Di Marino

Massimo Pietroselli, il vincitore del PREMIO URANIA di quest'anno, ha trentun anni e una grande passione nel campo della narrativa. Non solo di fantascienza.

Miraggi di silicio, il romanzo vincitore del premio Urania, è l'opera prima di Massimo Pietroselli, nato a Roma nel 1964, un giovane appassionato di narrativa non solo fantascientifica, laureato in ingegneria elettronica e attualmente impiegato per una società di telecomunicazioni. Vediamo di conoscerlo più approfonditamente.

Come è avvenuto il tuo incontro con la narrativa?

Mi è sempre piaciuto leggere e inventare storie. Alle elementari disegnavo fumetti e a dieci anni ho inviato alla Mondadori il mio primo romanzo ispirato ai film di James Bond. Il risultato fu, ovviamente, negativo ma ricordo che la lettera della redazione (probabilmente di Segretissimo, N. d. R.) fu gentilissima.

Un approccio quindi precoce con il mondo editoriale. Il rifiuto non servì a farti desistere, immagino.

No, anzi. Purtroppo tutta la mia adolescenza fu costellata da tentativi (frustrati) di farmi pubblicare. Scrivevo soprattutto storie poliziesche e di spionaggio ispirate alle mie letture. Divoravo Agatha Christie e Ian Fleming.

In campo fantastico dove si indirizzavano i tuoi interessi?

In particolare ero un patito dell'archeologia misteriosa. Von Däniken e Kolosimo, tanto per intenderci, erano nomi sempre presenti nella mia biblioteca. Sinceramente ero un convinto assertore dell'esistenza degli UFO e della Congiura del Silenzio organizzata dalla CIA per non farci sapere che "loro", gli alieni, vivevano tra noi. Ero anche un esperto della teoria dell'astronauta di Planeque, il famoso graffito precolombiano dove si vede un maya a cavallo di quella che, con un po' di fantasia, può essere interpretata come una sorta di astronave extraterrestre.

Mi sembra che tu abbia superato questo genere di posizioni...

Infatti; seppi poi che alcuni miscredenti sostenevano che non era possibile superare la velocità della luce e che per questo nessun extraterrestre che volesse godersi la pensione si sarebbe messo su una rotta interstellare. Decisi di saperne di più. Il mio primo passo fu acquistare una esposizione divulgativa della teoria della relatività di Martin Gardner e... scoprii che la scienza vera era più appassionante dell'archeologia misteriosa.

Parlaci dei romanzi di fantascienza che più ti hanno ispirato.

Scoprii la letteratura di fantascienza grazie alle citazioni di Kolosimo nei suoi libri; il mio primo acquisto fu la Trilogia Galattica. Per anni considerai Asimov il migliore scrittore di fantascienza; parallelamente seguivo la SF cinematografica e televisiva. In particolare mi piace ricordare le serie UFO, SPAZIO 1999 e quell'eccellente fanta-spy story che fu Il prigioniero.

Dici che per molto tempo hai considerato Asimov il miglior autore di fantascienza, non è più così?

Fermo restando che, come scrittore, mi accontenterei di valere una basetta di Asimov, non è più in testa alla lista dei miei preferiti. I gusti cambiano.

Quali sono i tuoi autori preferiti nella fantascienza?

La SF e l'unico settore di letteratura d'evasione nel quale continuo a sperimientare. Ho apprezzato molto Dan Simnons ma non posso dimenticare il grande Dick e le sue disquisizioni sulla natura della realtà. Mi lasciano molto più freddo i nuovi autori cyberpunk. In altri campi sono un affezionato lettore di Le Carré per lo spionaggio, mentre tra i polizieschi prediligo Georges Simenon e Raymond Chandler.

Ma la letteratura non esaurisce i tuoi interessi, mi pare.

No, infatti: ho una grande passione per il cinema anche se, purtroppo, detesto andare in sala. Preferisco godermi i miei film preferiti a casa, davanti al video. I miei autori prediletti sono Ford, Hitchcock, Kubrick, Chaplin e anche Frtitz Lang, del quale mi sono permesso di fare una piccola citazione nel mio romanzo.
Uno dei miei culti è l'America degli anni tra i Quaranta e i Sessanta. È una passione che coltivo raccogliendo film d'epoca, pubblicità e locandine cinematografiche e musicali. Nel campo del fumetto sono uno sfegatato raccoglitore di serie come Tex e Dylan Dog, mentre apprezzo meno Nathan Never, ultimamente divenuto troppo di maniera. Ho una grande nostalgia per gli eroi marvelliani, in particolare Nick Fury dello SHIELD come appariva nella versione di Steranko in Devil, negli anni Settanta.

Concludiamo con la tua camera di autore.

Negli ultimi tempi ho pubblicato un paio di racconti, non di fantascienza, ricevendo anche alcune lusinghiere recensioni. Dall'adolescenza non mi cimentavo più in un romanzo. In Miraggi di silicio credo che siano evidenti suggestioni letterarie e cinematografiche che ho citato più o meno esplicitamente. In realtà l'idea di base del romanzo mi e stata suggerita da un articolo sulle conseguenze che la realtà virtuale potrebbe avere sulla società e sull'etica, e che ho cercato di razionalizzare nel dibattito tra Virtualismo e Sostanzialismo. Ho scritto il romanzo nel corso di un anno, lavorando purtroppo solo nei ritagli di tempo.

Un ottimo risultato se si considera che Massimo non è un autore professionista. Il romanzo, oltre a contenere diverse idee originali, è ben condotto e scritto con stile agile e avvincente. Un buon esordio per un autore che ci auguriamo di rivedere nuovamente sulle pagina di Urania.

FINE