Science Fiction Project
Urania - L'autore in appendice
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ISAAC ASIMOV - Marzio Tosello

Ovviamente, è impossibile trovare qualcosa di nuovo, o di diverso da quanto già scritto nel corso degli ultimi trent'anni, sul "good doctor" della fantascienza mondiale.
Tutti i suoi fan, che sembrano aumentare di anno in anno, di libro in libro, conoscono vita, opere e miracoli di uno dei più prolifici autori d'oltreatlantico. Ha di recente superato il numero delle trecento opere pubblicate a suo nome, e la sua vena creativo-divulgativa non accenna nemmeno a rallentare.
Chi non lo ama punta il dito su una sua limitata capacità stilistica, sulla superficialità delle trame, sulla freddezza dei personaggi, così poco "umani" che i suoi celebri robot positronici sembrano diffondere maggior calore dei loro equivalenti biologici.
Chi lo ama è invece indifferente a queste o altre osservazioni: Asimov s'è da tempo conquistato un posto imperituro nell'immaginario collettivo, e le sue tre leggi della robotica sono oggi citate, anche a sproposito, da quanti si trovano a scrivere dei moderni robot.
Se comunque può essere vero che Asimov non punta a coinvolgere il lettore con facili effetti, è altrettanto vero che la sua formazione di scienziato, e di saggista-divulgatore, fanno di lui uno dei pochi scrittori ancora in attività che usano la logica scientifica come presupposto per creare la struttura portante delle loro storie.
Se è pur vero che poi la fantasia viene lasciata spaziare al massimo - e in questo si sente che Asimov si è formato come scrittore nei primi anni Quaranta - utilizzando tutti i gadget della fantascienza spaziale, dai viaggi " temporali alla velocità iperluce, è anche vero che tutti i suoi scritti sono fondati su un'idea rigorosamente logica poi espansa ai limiti delle possibilità di fantasia dell'autore.
Come s'è fatto da più parti notare, Asimov, d'origine ebraica, è degno figlio della sua tradizione religiosa e soprattutto di quel filone che, rifacendosi ai cabalisti, ritiene che la logica sia la chiave universale per accedere alla conoscenza e, tramite questa, alla Verità ultima.
La freddezza di cui da più parti viene accusato deriva proprio qui, da questa sua necessità di avere un terreno solido, fatto di raziocinio, su cui costruire le sue cattedrali. Anche nel suo ultimo romanzo che apparirà il prossimo anno in Italia, Fantastic Voyage II: Into the Brain (un soggetto che riprende quello di Viaggio allucinante) la preoccupazione massima che s'avverte a ogni svolta della vicenda è didattico scientifica. Quella cioè di spiegare i come e i perché della miniaturizzazione, della realtà del corpo umano visto dall'interno, problema irrisolvibile nella realtà (ma non certo sulla pagina scritta) dell'estremo rimpicciolimento di persone e oggetti reso "impossibile" dalle leggi di conservazione della fisica.

FINE