Science Fiction Project
Urania - Racconti d'appendice
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IL FANDOM - Marcello Bonati

Non tutti, probabilmente, sono a conoscenza del fatto che nel variegato mondo della fantascienza esistono altre pubblicazioni oltre a quelle distribuite in edicola e in libreria: si tratta delle fanzines.
Le fanzines sono la voce del fandom, ma forse prima di procedere occorre spiegare i termini che stiamo usando, che hanno un sapore iniziatico. Fanzine viene da "fanatic-magazine", ovvero "rivista amatoriale", mentre fandom viene da "fanatic-domain" la circoscrizione in cui i fan si muovono come pesci nell'acqua.
Le fanzine sono quindi riviste amatoriali senza fini di lucro, il che significa che chi le redige, e chi vi collabora più o meno saltuariamente, non riceve alcun compenso, se non si vuole considerare compenso sufficiente quello di vedere il proprio nome stampato in calce a un articolo o a un racconto. Il denaro che si ricava dalla vendita "militante" di ogni singolo numero, unito a quello ricavato da eventuali abbonamenti, viene riciclato per la realizzazione del numero successivo. Quando i soldi sono veramente tanti, o quando l'entusiasmo dei collaboratori li spinge a essere particolarmente generosi con se stessi, allora ecco che la fanzine viene rinnovata, migliorata, ecco che nascono nuove iniziative.
Come si fa una fanzine? I costi di produzione e distribuzione, croce e delizia di tutti gli editori, sono ridotti al minimo: sono sufficienti un'attrezzatura minima che comprende una macchina per scrivere e un ciclostile; oppure, per quelle più moderne e sofisticate, sono sufficienti un personal e una stampante. Un poco faticose alla lettura, queste ultime sono quanto di più attuale si possa avere.
Vi sono fanzine ricche e fanzine... meno ricche: questo dipende dal capitale investito all'avvio, ovvero da quanto il curatore (o i curatori nel caso di direzioni multiple) sono possibilitati a investire.
Le fanzine, come tante altre cose della fantascienza, sono nate negli Stati Uniti attorno al 1930 (la prima in assoluto si chiamava The Comet) e sono diventate, sempre laggiù, vere e proprie riviste, come la celeberrima Locus, più volte premiata con lo Hugo e letta dai super appassionati anche in Italia.
Lo scopo principale della fanzine, specie qui in Italia dove la circolazione di ognuna di esse è limitata a poche centinaia di copie, quando va bene, è quello di svolgere una funzione promozionale, ovvero di servire da campo di prova a tutti quelli che intendono cimentarsi nel sempre difficile compito di raccontare ad altri il perché di una passione letteraria. La fanzine è il veicolo giusto per vivere la propria passione sicuri di avere un sia pur minuscolo pubblico con cui poter confrontare le proprie opinioni, i propri gusti in fatto di scelte, le impressioni suscitate da una lettura, dall'incontro "sconvolgente" con un autore nuovo o solo adesso riscoperto. La fanzine diventa così un momento di aggregazione, un forum per discutere, a volte così tanto animatamente che si rompono amicizie che sembravano cementate per l'eternità, che si avviano litigi sanguinosi su elementi che, visti da un estraneo, possono sembrare solo bizantinismi assurdi.
Ma praticamente tutti i professionisti della sf italiana sono passati da una tale "gavetta" amatoriale.
Attualmente esistono numerosi circoli e club, disseminati in tutt'Italia - in alcune città, vedi Milano, esistono più di un circolo e più di una fanzine, in costante contatto fra loro - per amarsi, per odiarsi - e tutti hanno un appuntamento fisso annuale, l'Italcon, ovvero la Convention italiana.
Se all'Italcon ci si incontra, si scambiano opinioni, indirizzi e proposte, se quello è il posto deputato perché tutti possano vedere tutti, esiste anche un sottobosco di attività annuali che sono la vera linfa dei vari club. Ognuno di essi ha un'intensa attività interna fatta di incontri, conferenze, dibattiti, concorsi, mostre letterarie e artistiche - sempre con materiale proveniente dai soci o/o dagli amici - tutte iniziative che hanno un unico intento, quello di sensibilizzazione e di propaganda "esterna" perché anche gli "altri" capiscano che la fantascienza non è solo Guerre stellari.
Ciclostilate o stampate in offset, le fanzine vengono distribuite grazie alla posta e, a volte, è facile trovarne alcune nelle librerie molto specializzate. Alla fine del 1984 ce n'erano 18 in circolazione: ma il loro numero è destinato, fatalmente, a crescere e diminuire con un andamento a marea selvaggia. Fra le iniziative più moderne citiamo Blade Run, di Luigi Cozzi (nel cinema, noto come Luis Coates) disponibile anche in videocassetta. Un mondo in continua ebollizione, quello del fandom, sul quale speriamo di poter tornare quanto prima per una serie di informazioni più ravvicinate, più specifiche e, speriamo, anche coinvolgenti.

FINE