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Urania - Asimov d'appendice
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I DIVERSI ANNI DEL TEMPO - Isaac Asimov
Titolo originale: The different years of time

Parte I

Avrete avuto anche voi tra le mani quelle tavole sinottiche ad uso didattico dove la storia della Terra è concentrata in un anno, e in cui bisogna segnare con una crocetta i periodi nei quali si sono verificati gli eventi storici più importanti, ottenendo con questo sistema una visione più chiara di un determinato arco di tempo, e dei relativi avvenimenti.
Naturalmente, scoprirete subito che l'umanità è comparsa sulla Terra proprio nell'ultima ora dell'ultimo giorno dell'anno e vi renderete conto in modo impressionante di quanto poco contiamo nella cronologia del pianeta.
Comunque, non è certo una peculiarità della storia della Terra, ma è proprio di qualunque storia, che le cose più vicine ci appaiano con grande evidenza, mentre, via via che si allontanano, e i contorni si fanno sempre più incerti e sfocati, l'interesse in noi diminuisce. Le epoche contemporanee ci sembrano lunghissime, animate da mille particolari, mentre i tempi più remoti della storia sono brevi e sbiaditi.
Supponiamo allora di cominciare dallo sbarco di Cristoforo Colombo a San Salvador il 12 ottobre 1492.
Il quadro abbraccerà l'intero periodo che va dalla scoperta del Nord America alla successiva occupazione del paese da parte degli Europei. Concentrando questi avvenimenti in un "Anno del Nord America" copriremo un periodo relativo a 492 anni e ogni giorno di quell'anno corrisponderà a 1,348 anni reali.

 Anno del Nord America
Sbarco di Colombo a San Salvador1 gennaio
Ponce de Leon scopre la Florida16 gennaio
Conquista di Mexico da parte di Cortez20 gennaio
De Soto raggiunge il Mississippi6 febbraio
Navigazione di Drake lungo le coste californiane5 marzo
Fondazione di Jamestown26 marzo
Dichiarazione d'indipendenza americana30 luglio
Inizio della guerra civile27 settembre
Inizio delle seconda guerra mondiale29 novembre
Assassinio di Kennedy15 dicembre
Inizio dell'amministrazione Reagan31 dicembre

Avrete notato che nel primo terzo dell'intero periodo, gli europei che navigavano lungo le coste, o avevano occupato l'interno dell'America settentrionale erano in gran parte spagnoli, mentre gli inglesi sbarcarono sul suolo americano e vi si stabilirono solo il 25 marzo.
Inoltre, durante i 5/9 del periodo in cui gli europei si erano stabiliti nell'America del Nord, gli Stati Uniti non esistevano ancora.
La storia, beninteso, c'era anche prima degli Stati Uniti o dell'America europea, e quell'arco vastissimo di tempo si divide normalmente in evo antico, medioevale e moderno. Ho il sospetto che molti ritengano che i tre periodi pressapoco si equivalgano o che, al massimo, l'epoca moderna sia più lunga delle altre, proprio perché, nei libri di storia, occupa più posto.
Vediamo dunque come stanno le cose. La storia comincia con la scrittura, che ha reso possibile la stesura delle cronache, la registrazione dei nomi, delle date, delle denominazioni dei luoghi. Prima della scrittura, per conoscere gli accadimenti dovevamo rifarci ai manufatti, che però non ci danno mai il particolare caratterizzante un dato momento storico.
Allo stato attuale delle conoscenze, la scrittura è stata inventata dai Sumeri, verso il 3.200 a. C. "L'Anno della Storia" dunque comincerà il l'1 gennaio 3.200 a. C. L'arco di tempo compreso tra quella data e i giorni nostri sarà di 5.184 anni, e ogni giorno equivarrà a 14, 2 anni reali.

 Anno della Storia
Invenzione della scrittura1 gennaio
Costruzione della prima piramide egiziana2 febbraio
L'impero di Sargon in Asia2 marzo
Codice di Ammurabi16 aprile
Apogeo dell'impero egiziano7 maggio
Guerra di Troia21 maggio
Elezione di Davide a Re d'Israele4 giugno
L'Iliade di Omero18 giugno
Fondazione di Roma21 giugno
Apogeo dell'impero Assiro26 giugno
Distruzione del tempio di Salomone da parte di Nabucodonosor4 luglio
Fondazione dell'impero persiano di Ciro7 luglio
Battaglia di Maratona10 luglio
Età d'oro di Atene13 luglio
Conquista della Persia da parte di Alessandro Magno21 luglio
Sconfitta di Cartagine e dominio di Roma sul Mediterraneo31 luglio
Assassinio di Giulio Cesare11 agosto
Crocifissione di Cristo16 agosto
Massima estensione dell'Impero romano22 agosto
Fondazione di Costantinopoli6 settembre
Fine dell'impero romano d'occidente16 settembre
Incoronazione a imperatore di Carlomagno9 ottobre
Conquista dell'Inghilterra da parte di Guglielmo il Conquistatore28 ottobre
Inizio delle crociate30 ottobre
Magna Charta7 novembre
La peste nera colpisce l'Europa17 novembre
Caduta di Costantinopoli24 novembre
Scoperta dell'America fine del Medioevo27 novembre
Inizio della Riforma protestante29 novembre
La Rivoluzione inglese (1688)9 dicembre
Dichiarazione d'indipendenza americana17 dicembre
Presa della Bastiglia18 dicembre
Sbarco sulla Luna31 dicembre

Avrete notato che la civiltà greca tocca l'apogeo soltanto dopo la prima meta dell'Anno della Storia, per cui, noi, come gli antichi greci, siamo un prodotto della seconda parte della storia.
La prima metà dell'Anno è dominata dai grandi regni asiatici, mentre la Grecia occupa il mese di luglio e Roma quello di agosto. Quando l'antichità giunge al tramonto, il 70% dell'Anno della Storia è già trascorso. In altre parole, l'antichità (cui tuttavia i testi moderni dedicano pochissima attenzione) dura il doppio dell'Evo medioevale e moderno, sommati assieme.
Mentre l'antichità dura per 8,5 mesi della Storia, il Medioevo ne occupa appena due e l'epoca moderna uno soltanto.
Nell'Anno della Storia, elenco la Rivoluzione inglese del 1688, quella americana del 1766 e la Rivoluzione francese del 1789. Sono eventi che hanno contribuito all'avvento del liberalesimo moderno e all'affermazione dei diritti dell'uomo, ma, come noteremo, ciò è avvenuto soltanto nella seconda metà di dicembre, in una piccola parte del mondo e anche qui, ahimè, in modo precario.

La civiltà indubbiamente ha preceduto la scrittura. La parola "civiltà" deriva dal latino "cittadino", l'"abitante della città". Dunque l'inizio della civiltà coincide con la nascita delle prime cittadine (per esempio, Gerico, in Palestina).
L'inizio della civiltà sarà collocato (un po' arbitrariamente) nell'8.000 a. C., o nel 10.000 p. p. ("Prima del Presente"). Verso quella data, alcuni popoli dell'Asia occidentale impararono ad addomesticare piante e animali, e abbandonando la semplice raccolta dei frutti, si dedicarono all'agricoltura e all'allevamento del bestiame. Ciò rese possibile la concentrazione della popolazione in determinate aree e portò inevitabilmente alla fondazione delle città. Se facciamo coincidere l'"Anno della Civiltà" con l'8.000 a. C., abbiamo un periodo di 9.984 anni, con un giorno pari a 27,35 anni reali.

 Anno della Civiltà
Fondazione della prima città1 gennaio
Primi manufatti di ceramica6 febbraio
Diffusione dell'agricoltura nell'Europa sud orientale14 marzo
Agricoltura della Valle del Nilo20 aprile
Inizio della lavorazione dei metalli8 maggio
Data tradizionale della creazione secondo la Bibbia26 maggio
Invenzione della scrittura25 giugno
Inizio dell'età del Bronzo2 luglio
Costruzione della Grande Piramide20 luglio
Inizio dell'Età del Ferro12 settembre
Costruzione del Tempio di Gerusalemme da parte di Salomone25 settembre
Crocifissione di Cristo21 ottobre
Fine dell'Evo antico6 novembre
Inizio del Medioevo13 dicembre
Dichiarazione d'indipendenza americana23 dicembre
Assassinio di Kennedy31 dicembre

La data tradizionale della creazione secondo la Bibbia, cioè il 4.004, a. C., è stata stabilita dallo Ussher ed è ancora riportata nella maggior parte delle edizioni della Bibbia di Re Giacomo. A quell'epoca, comunque, la civiltà aveva già compiuto i 2/5 del suo cammino.
Metà del periodo era già trascorso all'epoca della costruzione della Grande Piramide. Tra noi e le Piramidi ci pare che sia passato un lasso di tempo enorme, ma in realtà prima, c'era stata una civiltà altrettanto lunga, senza piramidi. E anche senza scrittura.
Quella prima parte della civiltà, priva di scrittura e di Piramidi, vista secondo i nostri standard, era certamente molto primordiale, ed estesa solo ad una piccolissima parte del mondo. Non è però il caso di guardarla dall'alto in basso, perché se siamo quello che siamo, lo dobbiamo alle conquiste di quei primitivi analfabeti. Osservando con occhio imparziale le loro scoperte, siamo costretti a concludere che hanno avuto una vita ben più dura della nostra, ed hanno realizzato, con i loro sistemi di lavoro rudimentali, molto più di noi.
Di fatto, già prima della creazione delle città e della diffusione dell'agricoltura, gli esseri umani avevano compiuto notevoli progressi, dando prova di essere grandi artisti, abilissimi cacciatori e fabbricatori di utensili. L'Homo sapiens sapiens (cioè l'"uomo moderno"), nel corso dell'intera sua esistenza, (e questo vale sia per gli uomini che per le donne) ha dato prova di grande ingegnosità e adattabilità, ed è certo altamente arbitrario definire la civiltà in base a un progresso molto specifico, qual è la fondazione delle città. La storia dell'"uomo moderno" in realtà è caratterizzata da un progresso costante.
Passiamo ora all'"Anno dell'Uomo". Supponiamo di partire dal 35.000 a. C. (37.000 p. p.) quando l'"uomo moderno" era l'unico ominide esistente sulla Terra, e lo si incontrava esclusivamente in Africa e nell'Eurasia. La durata complessiva di 36.984 anni significa che ogni giorno equivale a 101,3 anni reali.

 Anno dell'Uomo
Inizio della dominazione sulla Terra dell'Homo sapiens1 gennaio
Prime raffigurazioni artistiche9 aprile
Migrazioni umane in Australia e America28 maggio
Apogeo della pittura rupestre10 agosto
Inizio della civiltà24 settembre
Costruzione della Grande Piramide17 novembre
Fine dell'Evo antico16 dicembre
Fine del Medioevo26 dicembre
Dichiarazione d'indipendenza americana29 dicembre
Seconda guerra mondiale31 dicembre, ore 10

Era già trascorsa più della metà dell'Anno dell'Uomo quando ebbe inizio l'era della grande pittura rupestre, e tre quarti dell'intero periodo erano passati prima dell'avvento della cosiddetta civiltà. Comunque, solo nell'ultimo quarto della storia dell'"uomo moderno", la civiltà si diffonde su tutto il pianeta.
L'esistenza degli Stati Uniti è limitata agli ultimi due Giorni.

Gli ominidi, ben inteso, c'erano prima dell'uomo moderno, anzi c'era l'Homo sapiens. Gli Uomini di Neanderthal (Homo sapiens neanderthaliensis) erano della nostra stessa specie e potevano accoppiarsi (e immagino che lo facessero) con i nostri antenati. Dunque i loro geni sono ancora tra di noi.
E prima dei Neanderthaliani, c'erano altre specie del genere Homo, più piccole, meno cerebrate, e prima di queste, altre creature, con un volume di cervello ancora minore, che senza essere Homo erano ancora ominidi, con stazione eretta, forniti di mani come le nostre, e in generale più prossimi a noi che alle scimmie per i particolari anatomici.
I primi ominidi a noi noti con certezza erano "australopitechi" che vivevano nell'Africa settentrionale e orientale, alti come un nostro bambino, con stazione eretta e forniti di mani, per esplorare e manipolare l'universo.
Comparvero sulla Terra, con molta probabilità, 4 milioni di anni fa e, nonostante si sia fatta l'ipotesi dell'esistenza di altri ominidi prima di quella data, io farò iniziare l'"Anno dell'Ominide" 4 milioni di anni a. C. Ciò significa che ogni giorno ha una durata di 10.960 anni reali.

 Anno dell'Ominide
Comparsa degli australopitechi1 gennaio
Comparsa del genere Homo (Homo habilis)2 luglio
Comparsa dell'Homo erectus (uomo di Pechino)15 agosto
Uso del fuoco15 novembre
Comparsa dell'Homo sapiens (uomo di Neanderthal)18 dicembre
Comparsa dell'"uomo moderno"26 dicembre
Presenza del solo ominide "uomo moderno" sulla Terra28 dicembre
Inizio della civiltà31 dicembre, ore 2
Inizio della storia31 dicembre, ore 12

La prima metà dell'Anno dell'Ominide è dunque caratterizzata dalla presenza degli australopitechi, mentre l'Homo sapiens fa la sua comparsa solo quando il 95 per cento dell'Anno è ormai trascorso. "L'uomo Moderno" appartiene all'ultima settimana e l'intera civiltà è concentrata nell'ultima giornata.
A proposito, per i sette ottavi del tempo della loro esistenza sulla Terra, gli ominidi non conobbero il fuoco, che fu senz'altro la scoperta più importante dell'epoca pre-sapiens, dovuta all'Homo erectus, perché tracce di fuochi furono trovati nelle caverne che contenevano le ossa dell'uomo di Pechino.

Ma non sono soltanto gli ominidi ad avere lasciato impronte fossili che ci consentono di ricostruire la storia paleontologica. Prima degli ominidi, c'erano ì primati, e prima ancora altri mammiferi e non mammiferi, e infine gli invertebrati. I fossili ci permettono di risalire fino a 600 milioni di anni fa, e dunque l'"Anno Fossile" inizierà 600 milioni di anni a. C. e il giorno durerà 1.644.000 di anni reali.

 Anno Fossile
Comparsa dei fossili di invertebrati1 gennaio
Comparsa dei primi vertebrati1 marzo
Comparsa delle prime piante terrestri12 aprile
Comparsa dei primi pesci30 aprile
Comparsa delle prime foreste4 maggio
Comparsa dei primi vertebrati terrestri (anfibi)12 maggio
Comparsa dei primi rettili1 luglio
Comparsa dei primi dinosauri30 agosto
Comparsa dei primi mammiferi5 settembre
Comparsa dei primi uccelli29 settembre
Comparsa delle prime piante con fiori30 ottobre
Estinzione dei dinosauri21 novembre
Diffusione dei grandi mammiferi28 novembre
Comparsa dei primi ominidi27 dicembre
Uso del fuoco31 dicembre, ore 16
Comparsa dell'"Uomo di Neanderthal"31 dicembre, ore 22
Comparsa dell'"Uomo moderno"31 dicembre, ore 23:15
Inizio della civiltà31 dicembre, ore 23:50

Come avrete notato, nel primo quarto dell'Anno Fossile, non esisteva vita terrestre, e i primi vertebrati terrestri comparvero solo quando i tre ottavi dell'Anno erano già trascorsi.
I rettili fecero la loro apparizione nella seconda metà dell'anno e i dinosauri regnarono nell'autunno fossile. Gli ominidi appartengono invece agli ultimi quattro giorni, l'uomo moderno agli ultimi 45 minuti fossili e l'intera civiltà è concentrata negli estremi 10 minuti dell'Anno.

Ma prima dei fossili, c'era già la vita. I fossili comparvero bruscamente 600 milioni di anni fa, perché una fioritura evolutiva precedente aveva prodotto le conchiglie e altre parti rigide di organismi via via più complessi, che si fossilizzarono con facilità.
Ma prima di questi animali complessi ci furono certi organismi minuti, dal corpo molle, preceduti da organismi microscopici che lasciarono tracce impercettibili. Queste tuttavia furono ritrovate dai paleontologi che riuscirono così a risalire fino al principio dell'esistenza della Terra. L"'Anno della Terra", dunque, inizierà 4.600.000.000 di anni fa, quando il pianeta ha cominciato ad assumere la forma attuale (come il Sole e, in linea generale, il Sistema solare). Ogni giorno dura allora 12.600.000 anni reali.

 Anno della Terra
Forma attuale della Terra1 gennaio
Sviluppo dei batteri primitivi1 aprile
Inizio della fotosintesi nelle alghe verdazzurre21 maggio
Sviluppo degli organismi multicellulari a cellule semplici24 luglio
Sviluppo delle cellule con nuclei (eucarioti)11 ottobre
Sviluppo degli animali27 ottobre
Comparsa della vita terrestre (vegetali)26 novembre
Comparsa dei primi dinosauri14 dicembre
Estinzione dei dinosauri26 dicembre
Comparsa dei primi ominidi31 dicembre, ore 16:30

Il pianeta, dunque, ha trascorso un quarto dei suoi anni nello stato di un globo senza vita. Per nove decimi della sua durata, non c'è stata vita terrestre, che, a riprova di quanto sia difficile che la Terra asciutta veicoli la vita, compare solo nell'ultimo mese.
I dinosauri sono creature di metà dicembre, e l'intero periodo dell'esistenza degli ominidi si colloca nelle ultime 7 ore e mezza. L'uomo moderno è apparso sulla Terra solo negli ultimi 5 minuti e 3/4 e la storia interessa unicamente i 35 secondi finali.
Siamo ormai alla conclusione di questo articolo, ma non certo alla fine. Riprenderemo questo discorso una prossima volta, abbracciando spazi di tempo ancora più vasti.

Parte II

Voglio raccontarvi di quell'unica volta, in quarantacinque anni di fedele amicizia, che ho lasciato senza parole l'amico scrittore Lester del Rev.
- Non è un'impresa facile, perché ha la battuta pronta, ma quella volta ce l'ho fatta.
Eravamo in tassì con altri due amici e, non so perché, parlavo di mio padre e delle sue prediche, convinto com'era che solo a furia di inculcarmi in mente gli insegnamenti dei grandi saggi ebraici, mi avrebbe salvato dagli abissi dell'immoralità e del vizio.
- Ricordati, Isaac - era solito dirmi con voce cantilenante - che se frequenti i furfanti (e sottolineava la parola, in segno di massimo disprezzo) finirai col credere di poterne fare delle persone per bene e invece non ci riuscirai. Mai! Saranno loro a fare di te un mascalzone.
A questo punto, Lester intervenne: - E tu perché continui a frequentarli?
Senza un attimo di esitazione, risposi: - Perché ti voglio bene, Lester, ecco perché.
Fu la prima e l'unica volta nella nostra lunga amicizia in cui Lester scoppiò a ridere in modo irrefrenabile. E davanti a due testimoni (che anche loro ridevano, s'intende).
Mi è venuto in mente quest'episodio l'altro giorno, quando mi sono sentito chiedere nel corso di un'intervista: - E quale preferite, fra tutti i generi che scrivete?
Non era la prima volta che me lo domandavano (nelle interviste, me l'avevano chiesto infinite volte) e senza pensarci troppo risposi: - Ma senz'altro gli articoli di divulgazione scientifica.
L'intervistatore appariva perplesso: - Forse perché vi pagano bene?
- No - dissi. - Anzi, prendo meno per quegli articoli che per gli altri miei scritti.
- E allora perché?
Non ebbi esitazioni. - Perché mi piacciono, ecco perché.
Ed è proprio così. Forse qualche Benevolo Lettore è segretamente convinto che nessuno ama quegli articoli quanto lui (o lei), ma sbaglia. Io li amo di più.
E ora, riprendiamo da dove eravamo rimasti.

Nell'articolo precedente ho parlato dei diversi anni del tempo - l'Anno della Storia, della Civiltà, degli Ominidi, ecc., dove ciascun periodo è condensato in un anno, nel corso del quale sono messi in evidenza gli avvenimenti principali. Il quadro che se ne ricava è a mio parere, molto più calzante e più preciso delle normali tavole sinottiche basate sulle date convenzionali.
L'ultimo quadro riguardava la storia di 4,6 miliardi di anni del pianeta Terra, concentrati appunto nell'«Anno della Terra» e ne risultava che se il pianeta aveva assunto la sua forma attuale il 1° gennaio, la comparsa dei primi fossili cambriani avveniva soltanto il 12 novembre, l'estinzione dei dinosauri il 26 dicembre, mentre i primi Ominidi comparivano sulla Terra il 31 dicembre, alle 16:30, e le prime notizie storiche risalivano appena agli ultimi trentacinque secondi dell'Anno della Terra.
Vediamo ora che cosa si può fare con un arco di tempo ancora più ampio.
L'Universo, com'è noto, ha avuto inizio con il Big Bang. Però non è facile stabilire esattamente quando il grande botto è avvenuto, a differenza di quanto si sa sul periodo di formazione della Terra (e del resto del Sistema solare) e su questo punto non c'è accordo tra gli astronomi. Comunque, 15 miliardi di anni sono una cifra accettabile, quella appunto a cui di solito ricorro (fatte le debite eccezioni) nei miei scritti.
Se dunque l'inizio dell'Universo data da 15 miliardi P. P. (Prima del Presente), chiameremo Minuto dell'anno Nuovo il punto centrale della mezzanotte che dà inizio al 1° gennaio. Il momento presente invece è il rintocco centrale della mezzanotte che conclude il 31 dicembre. Per condensare l'intera durata dell'Universo in un unico "Anno dell'Universo" ogni giorno di quell'anno immaginario (cioè ogni "Giorno dell'Universo") deve essere pari a 41 milioni di anni reali.
Il fatto è che un enorme numero di eventi d'importanza capitale per la strutturazione dell'Universo si sono verificati nei primi secondi, o meglio nei pochi microsecondi successivi al Big Bang, e se tentassimo di descrivere quegli accadimenti in un anno misurato secondo l'artitmetica tradizionale, inevitabilmente molte cose ci sfuggirebbero. A farla breve, ci vorrebbe una scala logaritmica.
Comunque, anche per l'Anno dell'Universo, ricorrerò, come per gli altri "Anni", al solito sistema aritmetico, e cercherò di ricavarne tutto il ricavabile (Riprendo la numerazione dell'articolo precedente).

 Anno dell'Universo
Il Big Bang1 gennaio, ore 12:00
Formazione delle particelle subatomiche1 gennaio, ore 12:00.13
Formazione degli atomi di idrogeno e di elio1 gennaio, ore 12:10
Formazione delle nubi galattiche di gas3 gennaio, ore 10
Formazione della Galassia Via Lattea18 febbraio
Formazione del Sistema solare9 settembre
Inizio della vita sulla Terra6 ottobre
Prime forme di vita terrestre sulla Terra20 dicembre
Comparsa dei primi Ominidi31 dicembre, ore 21:40
Inizio della storia31 dicembre, ore 11:59.50

Come avrete notato, nel primo ottavo della storia dell'universo, la nostra galassia non esisteva, o meglio non c'era nessuna galassia. (A proposito, ciò dipende da quali versioni del Big Bang riteniamo valide. Nelle più recenti, si parla di "Universo Inflazionario", nel senso che, subito dopo il grande botto, si è avuta un'espansione subitanea e incredibilmente rapida. In tal caso, le galassie esistevano fin dall'inizio. Purtroppo, non ho la certezza che le cose siano andate così e non mi sono ancora adattato all'idea di un Universo inflazionario).
È indubbio, comunque, che l'Universo esisteva ormai da lunghissimo tempo, forse per i 7/10 della sua esistenza totale, quando ancora il nostro Sistema solare non c'era.
Se è vero, come taluni affermano (ma non riesco a crederci) che l'unica forma di vita nell'Universo è quella terrestre, allora per i 3/4 della sua esistenza, l'universo è stato un immane campo sterile, privo anche della forma di vita più elementare (ma mi sembra impossibile).
Eppure quella vasta durata, e la cosa non finisce di stupirmi, non rende incommensurabile un particolare trascurabile come la storia umana. Anzi! Il periodo durante il quale gli esseri umano hanno scritto cronache e storie di ogni tipo occupa circa dieci Secondi dell'Universo (naturalmente, gli ultimi dieci).

A qualcuno potrebbe venire in mente che, prendendo in considerazione la vita dell'Universo, io abbia ormai esaurito tutti i quadri di un certo interesse. Effettivamente, che cosa c'è di più lungo e di più grande della vita dell'Universo intero?
La durata, però, non è tutto, e ci restano altre direzioni da esplorare. Dunque, vediamo...
Il Sole, con la sua famiglia di pianeti, compie un'orbita quasi circolare intorno al centro della Via Lattea e completa la propria rivoluzione in circa 200 milioni di anni.
Supponiamo allora che l'orbita del Sole sia sempre stabile e che non sia mai stata influenzata seriamente dalle perturbazioni Solari. È vero che non esistono prove per la nostra ipotesi, ma d'altra parte non abbiamo motivo di supporre che col tempo l'orbita abbia subito mutamenti importanti. In mancanza di prove sicure nei due sensi, è ragionevole accettare l'ipotesi più verosimile, e dunque optiamo per la stabilità.
In tal caso, nei 4 miliardi e 600 milioni di anni di storia del Sistema solare, il Sole e i suoi pianeti hanno ruotato 23 volte attorno al centro galattico.
Immaginiamo ora che un osservatore, situato in un punto determinato della Galassia (relativo al centro) veda il Sole infiammarsi e cominciare a brillare, nel momento preciso in cui gli passa davanti. Ecco che cosa vedrebbe, rimanendo sempre nello stesso punto, ogni volta che la Terra gli ripassa sotto gli occhi, a intervalli di 200 milioni di anni.
Se concentriamo l'intera vita del Sistema solare in un unico «Anno del Sistema solare», ogni orbita del Sistema attorno al centro galattivo occupa 15,87 Giorni del Sistema solare, e ognuno di quei Giorni corrisponde a 548 mila anni reali. Nel nostro quadro, dunque, indicheremo con 0 il momento di formazione della Terra ed enumereremo da 1 a 23 i ritorni lungo il percorso orbitale. Eccolo:

 Anno del sistema solare
Forma attuale della Terra0 - 1 gennaio
Evoluzione chimica1 - 16 gennaio
Evoluzione chimica2 - 1 febbraio
Evoluzione chimica3 - 17 febbraio
Evoluzione chimica4 - 3 marzo
Evoluzione chimica5 - 19 marzo
Comparsa dei batteri (procarioti)6 - 4 aprile
Primi batteri7 - 20 aprile
Batteri8 - 5 maggio
Comparsa delle alghe verdi-azzurre (procarioti)9 - 21 maggio
Batteri e alghe verdi-azzurre10 - 6 giugno
Batteri e alghe verdi-azzurre11 - 22 giugno
Batteri e alghe verdi-azzurre12 - 8 luglio
Comparsa dei procarioti pluricellulari13 - 24 luglio
Procarioti pluricellulari14 - 9 agosto
Procarioti pluricellulari15 - 25 agosto
Procarioti pluricellulari16 - 9 settembre
Procarioti pluricellulari17 - 25 settembre
Sviluppo delle cellule eucariotiche18 - 11 ottobre
Eucarioti pluricellulari (piante e animali)19 - 27 ottobre
Conchiglie e primi fossili20 - 12 novembre
Comparsa della vita terrestre21 - 28 novembre
Comparsa dei dinosauri22 - 14 dicembre
Dominio dell'Homo sapiens sulla Terra23 - 31 dicembre

Ed ora, qualche breve spiegazione. Con il termine "evoluzione chimica", intendo lo sviluppo graduale delle molecole complesse a partire dalle più semplici, grazie allo sfruttamento di energie diverse, quali la luce ultravioletta del Sole e il calore interno della Terra.
I "procarioti" (cui ho già accennato nell'articolo precedente) sono cellule semplici, notevolmente più piccole di quelle dei nostri organismi e prive di strutture interne complesse. Sono sprovviste di nucleo e l'apparato genetico è distribuito in generale lungo tutta la cellula. Esistono ancora attualmente come batteri e alghe verdi azzurre e l'unica differenza tra i due sta nel fatto che le alghe verdi azzurre (che, tra l'altro, non sono alghe) a differenza dei batteri sono dotate di fotosintesi.
Gli "eucarioti" invece sono cellule molto più grandi, con organizzazione interna importante, e in particolare sono forniti di nucleo. La parola, di origine greca, significa "nucleo buono", mentre procariote vuol dire "prima del nucleo". I protozoi e le alghe vere e proprie sono semplici cellule eucariotiche, rispettivamente animali e vegetali. Tutti gfi attuali organismi pluricellulari (compresi noi, s'intende) sono formati da cellule eucariotiche.
I procarioti pluricellulari, sono più di semplici colonie di batteri, non avevano possibilità di sviluppo. I batteri e le alghe verdi azzurre, invece, sono sopravvissuti fino a oggi, nonostante la lotta per la sopravvivenza, grazie alla capacità di infilarsi in ogni angolino libero e alla loro incredibile fecondità.
Se osserviamo la Terra a determinati intervalli, potremo farci un'idea chiara del ritmo medio dell'evoluzione. Durante i primi cinque giri attorno al centro galattico, la Terra è del tutto priva di vita. Nelle ultime dodici rivoluzioni, compaiono appena le cellule procariotiche.
Solo al completamento del diciottesimo giro, e cioè quando tre quarti dell'età attuale della Terra sono già trascorsi, fanno la loro comparsa le cellule eucariotiche.
A questo punto, il ritmo aumenta. Alla rivoluzione successiva, ci vengono già in aiuto i fossili, grazie alla comparsa di organismi pluricellulari complessi, forniti di parti facilmente fossilizzabili. Ancora un giro, e il suolo è colonizzato e, la volta dopo, compaiono i dinosauri.
Poi, ecco la storia drammatica dell'ascesa e della caduta dei dinosauri, lo sviluppo dei mammiferi, la comparsa degli ominidi e dell'"uomo moderno", tutto questo concentrato nell'ultima rivoluzione del Sistema solare attorno al Centro galattico.
E chissà che cosa ci prepara il prossimo giro, tra 200 milioni di anni.
A questo punto, tanto per giustificare il titolo dell'articolo, abbandoniamo la Terra e passiamo all'evoluzione delle stelle (e in particolare del Sole).
Circa 5 miliardi di anni fa, il Sistema solare esisteva sotto forma di un'enorme nube di polvere e gas, una nuvola che probabilmente era già presente quando la Galassia si era formata, miliardi di anni prima. Per un impulso improvviso (forse l'esplosione di una vicina supernova) la nube di gas del sistema solare si condensò e l'intensità gravitazionale aumentò, accelerando a sua volta la contrazione. Finalmente, dopo 10 o 20 milioni di anni, il centro della nube raggiunse la densità e la temperatura sufficienti per innescare la fusione dell'idrogeno. Il centro della condensazione "avvampò" e divenne una stella, mentre nelle regioni esterne si formavano quei corpi più piccoli, e dunque più freddi, che sono appunto i pianeti.
Da quel momento, la potenza energetica del Sole si mantenne grazie alla fusione costante dell'idrogeno, che trasformò tutte le altre sostanze nel più complesso elio. Quest'ultimo (più denso dell'idrogeno) si ammassò al centro del Sole diventando sempre più voluminoso, via via che altro elio si formava e andava ad aggiungersi al primo.
Man mano che il nucleo di elio s'ingrossava, l'intensità gravitazionale provocava l'aumento della densità e della temperatura del nucleo. Ora, quando il Sole avrà consumato il dieci per cento, del suo idrogeno (il che accadrà solo tra diversi miliardi di anni), il nucleo di elio avrà raggiunto la densità e il calore sufficienti per determinare la combustione, che lo trasformerà in carbonio.
Tra l'inizio della fusione dell'idrogeno e quello della fusione dell'elio, l'emissione di energia radioattiva del Sole (o di una stella analoga) si mantiene costante. Durante questo arco di tempo, si dice che il Sole, o un'altra stella, rimane nella così detta "sequenza principale".
Nel caso del nostro astro, si pensa che la sequenza duri per dieci miliardi di anni.
Al momento della fusione dell'elio, la temperatura del nucleo sale enormemente, determinandone l'espansione. A sua volta, anche l'involucro di idrogeno si riscalda, espandendosi, e il Sole aumenta di volume, mentre la superficie esterna si raffredda gradatamente, fino a diventare incandescente, benché il calore complessivo della superficie in espansione sia sempre crescente, nonostante il raffreddamento delle parti.
Il Sole dovrebbero raggiungere il massimo volume come "gigante rossa" circa un miliardo e mezzo di anni dopo l'inizio della combustione dell'elio, per cui la vita intera del nostro astro, dal momento dell'eplosione allo stato di gigante rosso, sarebbe di 11,5 miliardi di anni. (Naturalmente il Sole continuerà a esistere e ad evolversi anche dopo aver raggiunto lo stadio di gigante rossa, ma non affronteremo la questione nel corso di questo articolo).
Anche le altre stelle subiscono le stesse trasformazioni, ma con tempi diversi. Nelle stelle più grandi del Sole il mutamento è più rapido, perché, avendo una mole maggiore, hanno campi gravitazionali di maggiore intensità e dunque si condensano più in fretta, la temperatura e la densità aumentano più rapidamente e le stelle raggiungono prima il momento dell'esplosione. A questo punto, la funzione dell'idrogeno e la successiva trasformazione in una gigante rossa ancora più cospicua, avvengono più velocemente che nelle stelle minori. Certo, più grande è la stella, maggiore è la quantità d'idrogeno di cui dispone, ma la velocità di fusione è molto superiore alla massa stellare, e dunque più grande è la stella, più breve sarà la sua sequenza principale.
Una stella con massa pari a tre volte quella del Sole, raggiungerà la condensazione massima in forse tre milioni di anni (e non nei 20 milioni impiegati, a quanto pare, dal Sole), resterà in sequenza principale per appena un quarto di miliardo di anni, poi, nel giro di pochi milioni di anni, si trasformerà in una gigante rossa.
Immaginiamo allora un «Anno del Sole», nel quale l'intera vita dell'astro, dall'esplosione allo stadio di gigante rossa, sia concentrata in un anno. L'Anno del Sole, dunque, equivarrà a 11,5 anni reali, e ogni Giorno del Sole sarà pari a 31.500.000 anni reali. Ecco il quadro della durata delle stelle più grandi:

 Anno del Sole
Esplosione della stella1 gennaio
Evoluzione delle stelle maggiori in giganti rosse1 gennaio, ore 12:45
Evoluzione di una stella tipo Beta Centauri in gigante rossa1 gennaio, ore 19:30
Evoluzione di una stella tipo Achernar in gigante rossa3 gennaio, ore 4
Evoluzione di una stella tipo Sirius in gigante rossal6 gennaio
Evoluzione di una stella tipo Altair in gigante rossa1 febbraio
Evoluzione di una stella tipo Canopus in gigante rossa3 marzo
Evoluzione di una stella tipo Procione in gigante rossa5 maggio
Raggiungimento dello stato attuale del sole25 maggio
Inizio della fusione dell'elio nel Sole12 novembre
Evoluzione del Sole in gigante rossa31 dicembre

Vi sarete accorti che attualmente il Sole è ancora nella piena maturità e che non è trascorsa neppure metà della sua vita. Non è neanche il caso di preoccuparsi se, dopo la combustione dell'elio, la temperatura del nostro astro aumenterà inesorabilmente, rendendo impossibile al vita sulla Terra. In realtà, quando si sarà trasformato in una gigante rossa, il Sole si espanderà al punto da avvicinarsi al nostro pianeta, riducendolo in cenere. A meno che non finisca per inghiottirselo.
Però, prima che tutto questo avvenga, dovranno passare almeno cinque o sei miliardi di anni e ci vorrebbe un inguaribile ottimismo per supporre che nel frattempo l'umanità non abbia trovato un altro mezzo per autoeliminarsi. Non mi pare proprio il caso di aspettare l'aumento della temperatura del Sole.
Ammesso che l'umanità esista ancora al momento della fusione dell'elio, l'evoluzione ci avrà trasformati in qualcosa di non più umano (e speriamo che sia qualcosa di meglio).
Se noi, dunque, o la specie nostra erede, ci saremo ancora quando nel Sole avverrà la combustione dell'elio, il progresso tecnologico sarà certo arrivato al punto da permetterci di abbandonare il pianeta, per rifugiarci ai margini del Sistema solare, dove l'immane calore sprigionato dall'astro avrà soprattutto effetti benefici. Non c'è dubbio che molto prima che l'aumento della temperatura del Sole rappresenti un rischio, l'umanità, o i suoi discendenti, si saranno trasferiti, armi e bagagli, su altri pianeti ruotanti attorno a una stella più giovane o su mondi artificiali indipendenti.
Vi sarete chiesti, immagino, come sia possibile che una stella come Beta Centauri, che permane nella sequenza principale soltanto per cinque Ore Solari e mezzo, per poi scomparire prima che sia sorta l'aurora del primo giorno dell'anno, come possa dunque la Beta Centauri brillare serenamente nei nostri cieli dell'emisfero meridionale.
Già, ma il quadro 11 si basa sull'ipotesi che un intero gruppo di stelle con masse diverse (tutte, comunque, maggiori del Sole) siano esplose nello stesso istante, e non è certo questo il caso delle stelle reali della nostra Galassia. La Beta Centauri, per esempio, resta nella sequenza principale non oltre 10 milioni di anni, ma brilla ugualmente nei nostri cieli perché si è fermata meno di dieci milioni di anni fa.
Le stelle più grandi del Sole sono tutte nuove venute, perché ormai, dopo essere passate per lo stadio di giganti rossi, sarebbero già collassate. Molte galassie a spirale (e tra queste la Via Lattea) sono ancora ingombre di ammassi di polvere e gas, che, in determinate condizioni, potrebbero condensarsi e dare origine a uno sciame di stelle. Esistono inoltre delle piccole chiazze molto oscure, i così detti «globuli di Bok» dall'astronomo Bart J. Bok, il primo che le osservò, che sono probabilmente stelle in via di formazione.
Ma come ci sono stelle maggiori del Sole e dunque più grandi, più luminose, più calde e destinate a vita più breve, così ci sono stelle minori, e quindi più piccole, meno luminose, più fredde e più longeve.
Le stelle minori non fanno colpo nella volta celeste, dove i grandi astri luminosi attirano molto di più la nostra attenzione. Comunque, per una legge comune a tutti i grandi insiemi di oggetti simili, sia che si tratti di galassie, o di sassi o di insetti, anche per le stelle vale la norma che i corpi più piccoli sono anche i più numerosi. A ogni astro della grandezza del Sole e forse di più, corrispondono sei o sette stelle più piccole del Sole.
Le stelle minori, che sono anche più fredde, raggiungono appena l'incandescenza. A differenza delle giganti rosse, non sono grandi abbastanza da compensare con l'estensione della superficie la scarsa luminosità delle parti, e quindi sono molto fioche, per cui, anche quando si trovano in prossimità della Terra, sono visibili solo al telescopio.
Queste minuscole stelle, le così dette "nane rosse", sono talmente avare della propria energia, da avere una resistenza eccezionale. Una nana rossa minutissima, grande appena da alimentare una fievole fusione nucleare, riesce a far durare la sua piccola riserva energetica per almeno 200 miliardi di anni in sequenza principale. Il che significa che se una nana rossa finora non è mai uscita dalla sequenza l'Universo non è abbastanza vecchio per aver logorato una di queste stelle.
Stabiliamo dunque l'"Anno della Nana Rossa", cioè un arco di 200 miliardi di anni, concentrati in un solo anno (uno spazio di tempo molto più lungo della vita attuale dell'Universo), e eia questo punto di vista scrutiamo le stelle. Ogni Giorno della Nana rossa equivarrà così a 548 milioni di anni.

 Anno della Nana rossa
Esplosione della stella1 gennaio, ore 12
Trasformazione di una stella tipo Sirio in gigante rossa21 gennaio, ore 22
Trasformazione di una stella tipo Altair in gigante rossa22 gennaio, ore 20
Trasformazione di una stella tipo Canopus in gigante rossa23 gennaio, ore 15
Trasformazione di una stella tipo Procione in gigante rossa7 gennaio, ore 7
Trasformazione di una stella tipo Sole in gigante rossa21 gennaio
Trasformazione di una stella tipo Alpha Centauri B in gigante rossa24 febbraio
Trasformazione di una stella tipo Alpha Centauri C in gigante rossa31 dicembre

Ora, se una nana rossa potesse osservare l'Universo, vedrebbe, forse con beffardo piacere, degli enormi fuochi d'artificio brillare per un istante per poi subito spegnersi, mentre loro continuano quietamente a ardere di una fievole luce.
Certo, altri fuochi d'artificio succederanno ai primi, ma è altrettanto sicuro che le nane rosse continueranno a splendere, quando essi si saranno estinti. E quando tutto il gas e la polvere delle galassie (ma in molte galassie non c'è traccia di polvere) saranno consumati, e le stelle più luminose, dopo essere diventate giganti rosse, saranno collassate e avranno perso il loro splendore, allora l'Universo palpiterà della fioca luce delle uniche stelle rimaste, le nane rosse.
Poi, infine, se veramente l'Universo è aperto e in espansione, dopo l'estremo guizzo dell'ultima nana rossa, non ci saranno più stelle in sequenza principale. E allora? Be', ne parleremo, forse, una prossima volta.

FINE